Larghevedute

Il loro interesse non è mai stato quello di riprodurre fedelmente la realtà, ma l'atmosfera, di catturare in un istante l'animazione della fantasia e non la realtà.La tecnica deve consentire una pittura di getto su un materiale che deve essere in grado di assorbire immediatamente le pennellate. Non sono ammessi ripensamenti o correzioni.La prima fase di ogni produzione è quella della progettazione, che si realizza attraverso schizzi a matita e la creazione di uno o più bozzetti a colori in scala; a volte, quando il progetto è molto grande e complesso, si realizzano anche maquette in cartone per confermare la validità della nostra idea progettuale.La seconda fase è quella della realizzazione, che prevede la preparazione del supporto e la creazione della cartella colori. Ogni carta da parati viene realizzata in ogni fase esclusivamente a mano: mani che lavorano, disegnano e dipingono meticolosamente, mani che abbozzano e rifiniscono mosse dalla passione e dalla profonda conoscenza della materia, con l'elegante sensibilità tipica della maestria artistica. La fase di lavoro più affascinante è senza dubbio quella in cui i sogni prendono forma e il gesto creativo lascia la sua impronta indelebile sulla carta.Ogni pensiero e ogni gesto perseguono costantemente l'eccellenza e la perfezione, curando il minimo dettaglio per interpretare e restituire l'essenza profonda del progetto. Durante la Design Week 2019 hanno partecipato all'evento "Living Object" organizzato da Ted Milano e Artemest, presentando un nuovo prodotto: la carta da parati Jungle Green Mixedmade Wallpaper, una nuova idea di realizzazione da un soggetto completamente originale dipinto a mano. È una carta da parati digitale ma dipinta a mano. Tradizione e
innovazione tecnologica si compenetrano e si sostengono a vicenda in questo progetto. Il mezzo digitale permette una rapida realizzazione, un supporto innovativo, privo di pvc, ecologico, ignifugo e vellutato al tatto, il mezzo manuale invece permette l'unicità e l'esclusività del prodotto, la personalizzazione e le variazioni sul tema, conferendo al prodotto il valore artistico del fatto a mano.

Da bambina, nella bottega del nonno orafo, Elena Palossi si divertiva a cercare di replicare i suoi gesti quando, sul banco da lavoro accanto a lui, provava a modellare minuziosamente pezzi di ottone. Quei ricordi d'infanzia sono ancora oggi un punto di riferimento.
Nel 1989, dopo il diploma all'Accademia di Belle Arti, Elena ha l'opportunità di lavorare come assistente del responsabile del reparto scenografia del Teatro alla Scala, raggiungendo l'obiettivo di entrare nella più importante fabbrica artigianale e artistica del mondo: il laboratorio di scenografia del Teatro alla Scala di Milano. È così che inizia.
Nel 1992 stringe un sodalizio artistico con Paolo Larici, Maestro d'Arte e pittore-scenografo, con il quale crea lo studio Larghevedute. A loro viene affidata parte della decorazione della Casa Casuarina di Giannim Versace a Miami. Da questa esperienza è nata una collaborazione con lo stilista che ha portato alla realizzazione di importanti opere di decorazione.
Per realizzare le loro decorazioni, Paolo ed Elena utilizzano pigmenti (minerali e vegetali) e colle naturali (vegetali, animali o a base di cellulosa) o sintetiche, a seconda del risultato che devono ottenere.
In alcuni casi, utilizzano anche colori acrilici o tempere, raramente colori a olio. Ogni volta la scelta dei materiali cambia perché dipende dalla tecnica richiesta per il prodotto finale.
Spesso le varie tecniche si sovrappongono.
Sperimentare materiali di ogni tipo li incuriosisce e li stimola: legno, tela, tessuti e poi colori naturali, terre, pigmenti, leganti all'uovo, leganti al latte, cere di agrumi... Mescolare, provare, sempre alla ricerca di un risultato che trovi nella sua unicità la massima espressione.