Myin: Design Colorato e Innovativo
Incontra la designer Luciana Gomez, fondatrice di Myin, un nuovo design dell'anima capace di combinare un approccio estetico con uno più concettuale. Le creazioni di Myin inventano un nuovo minimalismo e una vera sartorialità, che può arrivare fino alla completa personalizzazione.
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Il marchio di design milanese Myin si distingue per le sue linee minimaliste e l'approccio innovativo alla creazione di mobili. L'azienda trasforma il concetto tradizionale di "arredamento" in quello più profondo di "design d'interni", impegnandosi a esplorare a fondo gli elementi funzionali degli oggetti e a comprendere appieno le esigenze degli individui che li utilizzano. La sinergia tra stile artistico e artigianato è un tratto distintivo delle creazioni di Myin, dove ogni singolo pezzo è realizzato a mano in Italia. Questo approccio conferisce una qualità sartoriale alle opere, che possono essere completamente personalizzate secondo i desideri del cliente.
Un aspetto fondamentale del design di Myin è la consapevolezza ambientale. Grazie all'utilizzo di una speciale tecnica di stampa "a polimerizzazione UV", gli inchiostri liquidi vengono trasformati in solidi, garantendo un processo ecologico. Senza l'uso di solventi e senza richiedere alte temperature, questa metodologia riduce le emissioni nocive nell'aria e il consumo energetico complessivo.
La filosofia di Myin è contenuta all’interno del nome stesso del vostro brand. Raccontaci come nasce questa idea e a cosa fa riferimento il manifesto su cui si fonda questo progetto innovativo.
Myin significa allo stesso tempo “la mia interiorità” e il “mio interior design”. È quindi un design che rappresenta la “mia” parte più personale: quell’anima che diventa ancora più preziosa perché sono io a decidere come, quando e a chi voglio mostrarla. La mia scelta, forse un po’ controcorrente ma per questo coraggiosa, è stata quella di cambiare il punto di vista sul design, dando un nuovo ruolo alla parte interna dei mobili. In questo modo il momento dell’apertura si trasforma in un’occasione di scoperta totalmente inaspettata e sorprendente.
Tutto questo noi lo chiamiamo il “design dell’anima” e devo dire che l’ispirazione è nata per me in un modo curioso. Io sono nata in Argentina ma mi sono trasferita in Italia quando ero molto piccola. La prima volta che sono venuta a Milano ho avuto occasione di vedere alcuni palazzi del centro che mi hanno colpito per un particolare dettaglio: esternamente erano molto essenziali e austeri, ma all’interno sorprendevano lo sguardo con inaspettati e lussureggianti giardini che ovviamente colpirono subito la mia sensibilità argentina. Così è nato il mio primo oggetto icona, la madia Luli: esternamente minimal e internamente rivestita di natura. Da lì poi è nato tutto il resto.
Ogni arredo firmato Myin è caratterizzato da uno stile inconfondibile, definito anche da pattern originali e colorati che reinterpretano splendidi elementi naturali. Come nascono questi pattern e qual è l’origine di questa idea?
Le texture interne possono nascere dalle mie ispirazioni personali, come la passione per la natura tropicale che tinge i ricordi della mia infanzia, oppure possono essere commissionate, come una vera opera d’arte, da chi mi chiede di realizzare un progetto su misura. In quel caso io divento lo strumento che traduce e interpreta l’interiorità del committente e la trasforma in espressione grafica. Ad esempio, le texture della collezione Sipario sono nate dall’incontro con le attrici dell’Associazione Amleta che si batte contro la disparità di genere e per i diritti delle donne nel mondo dello spettacolo. Ogni dettaglio di quella texture parla di loro, a partire dall’utilizzo del colore viola che rappresenta la lotta agli stereotipi e ai pregiudizi, poiché il viola è considerato dagli attori un colore che porta sfortuna, al colore giallo che è il suo opposto complementare ed evoca la luce dei riflettori.
“Lo spazio non è un luogo, ma un’esperienza”. Che significato ha per te questa frase e in che modo pensi che gli arredi firmati Myin possano arricchire l’esperienza di vita all’interno di uno spazio?
Confermo: lo spazio non solo è, ma deve essere un’esperienza. Gli oggetti ci devono parlare, devono raccontare storie o – meglio ancora – devono raccontare la nostra storia. Ecco perché do tanta importanza anche all’aspetto delle personalizzazioni: creare grafiche che includono indizi sulla nostra personalità, i nostri ricordi, aggiunge fascino agli oggetti di tutti i giorni. E rende gli ambienti davvero unici. Se a questo si aggiunge il fatto che si tratta di oggetti fatti a mano e che quindi nel racconto entra il tocco di quelle sapienti mani artigiane, l’esperienza è davvero completa.
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