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The Artisan

Elli: Rivoluzione Sostenibile

Nato con l'obiettivo di sostenere l'eccellenza italiana e promuovere uno stile di vita più consapevole e meno usa e getta, Elli è un progetto pionieristico di design a impatto zero. Incontrate il fondatore, Alessio Elli, e date un'occhiata alla sua collezione di design contemporaneo.

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Alessio Elli ha fondato il suo marchio di design nel 2014, con l'obiettivo di trovare il perfetto equilibrio tra l'alta artigianalità italiana e l'innovazione tecnologica. Ogni pezzo di Elli è una rappresentazione di questa missione, rappresentando un grande lavoro di sperimentazione e ricerca alla base del processo di progettazione. Forme all'avanguardia, l'uso esclusivo di materiali completamente riciclati e riciclabili e l'incontro tra designer, artigiani e robot danno vita a pezzi unici che collegano la tradizione del design italiano al suo futuro sostenibile e innovativo.

Ogni oggetto è realizzato con l'intento di non diventare un rifiuto a fine vita, interpretando in modo innovativo lo sforzo dell'upcycling e attivando processi produttivi d'avanguardia. La sperimentazione si estende anche a nuovi codici estetici, più essenziali e puliti: il risultato del lavoro in una sorta di "officina digitale", in cui la sapienza artigianale si nutre di tecnologie d'avanguardia e punta ai più alti principi di sostenibilità.

Il DNA di Elli è radicato in un processo creativo legato all'innovazione e alla sostenibilità. Qual è la vostra missione basata su questi principi?

Da un punto di vista legale, Elli è una Srl, una startup innovativa con soci, dipendenti, strutture, ecc. ma io preferisco definirla come un collettivo di aziende, persone, professionisti, conoscenze e competenze legate da un obiettivo comune: vogliamo contribuire alla lotta contro il cambiamento climatico, migliorare la nostra qualità di vita e sostenere il cambiamento sociale attraverso il design. Pur essendo consapevoli dell'importanza della tecnologia e dell'innovazione, le persone rimangono la componente chiave della nostra azienda. La tecnologia deve essere il mezzo per raggiungere il nostro obiettivo, ed è proprio per questo motivo che non ricorriamo ad algoritmi e intelligenza artificiale per supportare il processo creativo. Oggi le aziende devono andare oltre il loro prodotto e assumere un importante significato sociale: devono tornare a creare cultura, contrastando il "ritmo veloce" che dà luogo alla "deculturizzazione" e alla superficialità culturale. Questo si può ottenere stabilendo nuove modalità di comunicazione con i consumatori e rendendoli consapevoli delle loro scelte, in quanto attori e protagonisti di un cambiamento concreto.

Come giovane designer, pensa che l'artigianato italiano e i nuovi metodi di produzione possano unirsi per dare forma a un nuovo stile di design? Se sì, come?

Per noi giovani designer e per le aziende italiane la sfida è duplice: da un lato dobbiamo trovare il nostro posto nel mercato, dall'altro dobbiamo confrontarci con la storia, la tradizione e i marchi affermati che catalizzano e sovrastano l'attenzione del mercato e dei media. Il Made in Italy così come lo conosciamo è il motore della nostra ispirazione, le spalle dei giganti su cui poggiamo devono sostenere la nostra impresa di costruire un movimento culturale e imprenditoriale nuovo e innovativo. Tutti gli attori del sistema arredo-design devono essere aperti al dialogo con le nuove realtà per trovare il giusto equilibrio che ci aiuti a tutelare la storia e i valori del design e, allo stesso tempo, dia spazio e visibilità a nuovi gruppi come Elli per esprimere i loro valori e le loro idee creative.




Ci parli del processo creativo che sta dietro alla creazione del suo pezzo preferito.

Anche se possiamo utilizzare un software di modellazione 3D o una produzione robotizzata aggiuntiva, la creazione di un prodotto inizia sempre con uno schizzo su carta. Tutte le altre fasi - ricerca, valutazione e selezione dei materiali, delle tecnologie e delle soluzioni migliori - scaturiscono da lì per garantire una produzione con il minor impatto ambientale possibile. La ricerca si concentra su come valorizzare le caratteristiche distintive della produzione aggiuntiva, il che significa trovare soluzioni per ridurre - se non eliminare - gli scarti di produzione, diminuire le fasi di lavorazione intermedie (pre e post) e limitare il numero di pezzi che compongono un prodotto per semplificarne il recupero a fine vita. Questo approccio garantisce comunque la qualità che contraddistingue il design Made in Italy, ma con un maggiore valore aggiunto, rappresentato non solo dai materiali e dalle tecniche, ma anche dal minore impatto ambientale.


Qual è il significato di "Made & Remade" e come Elli si impegna in questo concetto?

Questo concetto è strettamente legato alla domanda precedente e rappresenta la risposta a uno dei maggiori problemi del nostro tempo: la produzione e la gestione dei rifiuti. Oggi i rifiuti rappresentano anche la più grande fonte disponibile di "materia prima": il processo tecnico di upcycling e riqualificazione che i rifiuti subiscono per rientrare nella catena produttiva, i metodi per tracciarli e, infine, recuperarli nuovamente a fine vita sono al centro di Made & Remade. Non sarebbe bello sapere fin dal momento dell'acquisto che un prodotto non produrrà rifiuti? In effetti, Made & Remade è l'opzione che offriamo ai nostri clienti per restituire il nostro prodotto alla fine del suo ciclo di vita: un prodotto che avevamo originariamente previsto di non trasformare in rifiuto ritorna come nuovo oggetto di valore attraverso un processo di recupero (upcycling). Si crea così un processo ciclico virtuoso che non ha alcun impatto sul pianeta, sia in termini di nuove risorse che di produzione di rifiuti.


La libertà creativa e l'espressione sono elementi chiave della sua filosofia di design. Da dove trae ispirazione per i suoi pezzi?

Nella prima parte della mia carriera di designer, ero mosso dal desiderio di creare oggetti iconici - "Achille" ne è un esempio - seguendo il percorso creativo tracciato dai grandi designer italiani degli anni '50 e '60. Oggi gli obiettivi degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile 2030 delle Nazioni Unite rappresentano la guida e il motore della mia ricerca. Oggi gli obiettivi degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile 2030 delle Nazioni Unite rappresentano la guida e il motore della mia ricerca. Fonte di grande ispirazione e stimolo per me sono le nuove esigenze del mercato e della società, per cui gli oggetti devono andare oltre la loro funzione: i prodotti devono essere flessibili, adattabili, razionali e personalizzabili per esprimere al meglio la propria individualità, devono rappresentare ideali e valori. Riuscire a tradurre in un oggetto (come chiaramente espresso in SoHo) il dinamismo, il movimento, la fluidità della società, lo scorrere del tempo e della natura è l'obiettivo a cui miro quando creo un prodotto.

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