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The Artisan

Poltronova: il design radicale italiano

Incontrate Poltronova, un'icona del design italiano nata nella campagna toscana. Scoprite la storia del marchio che ha dato vita al Radical Design, dagli esordi negli anni '60 alla trasformazione in Centro Studi Poltronova, un archivio di icone storiche.

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Fondato nel 1957 da Sergio Camilli, Poltronova è stato il primo marchio di design radicale, che riflette la natura poliedrica del design italiano. Fondato in Toscana, una regione ricca di arte ma ancora giovane dal punto di vista del design, il marchio è diventato rapidamente un nome familiare grazie sia alla vecchia guardia del design italiano, con mentori come Angelo Mangiarotti, Gae Aulenti, Giovanni Michelucci e De Pas-D'Urbino-Lomazzi, sia alla giovane avanguardia del Radical Design - i gruppi Archizoom e Superstudio. Fin dall'inizio, Ettore Sottsassha dato un contributo straordinario allo sviluppo artistico di Poltronova, diventandone direttore artistico nel 1958.

Oggi la missione del Centro Studi Poltronova è quella di mantenere in vita alcuni dei pezzi più emblematici del design italiano, conosciuti a livello internazionale e amati per il loro design divertente, brillante e sovversivo. Un viaggio attraverso i capolavori più radicali, seducenti oggi come al momento della loro prima apparizione. Esplorate il mondo colorato di Poltronova e le svolte più interessanti della sua storia.

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Il design radicale - l'interpretazione di impulsi rivoluzionari e nuove visioni creative - è parte integrante del DNA di Poltronova. Come si è evoluta questa dimensione dagli anni '60?

Poltronova - oggi conosciuta come Centro Studi Poltronova for Design - è l'azienda che si occupa di creare oggetti e di integrarli in un processo industriale sui generis per riflettere le visioni artistiche del nascente Movimento Radicale. In alcuni casi, questi oggetti non sono mai stati esclusi dal catalogo Poltronova - come la Superonda di Archizoom o lo specchio Ultrafragola di Ettore Sottsass Jr - mentre altri sono stati reintrodotti negli ultimi anni, anche se, in linea di massima, sono sempre rimasti parte riconoscibile della linea di produzione. Non è tanto che la componente radicale si sia evoluta nel tempo, quanto piuttosto che gli strumenti a disposizione del pubblico sono cambiati, rendendo le persone più capaci di comprendere qualcosa che negli anni Sessanta era considerato d'avanguardia e visionario non solo dal grande pubblico ma anche dagli esperti.

Fin dall'inizio, Poltronova ha collaborato con designer italiani di fama mondiale, a partire da Ettore Sottsass, ex direttore artistico del marchio. Come è nata la collaborazione tra Poltronova e i fautori dell'Avanguardia Radicale, che avrebbero contribuito a definire ulteriormente l'identità rivoluzionaria del marchio?

In realtà, quando Ettore Sottsass Jr. iniziò a lavorare per Poltronova, era ben lontano dall'essere un designer di fama mondiale. Era appena tornato dalla guerra dopo un lungo periodo di prigionia nei Balcani: era piuttosto sconosciuto, soprattutto nel mondo del design, avendo collaborato solo con il padre architetto, Ettore Sottsass Sr. prima della guerra. In effetti, Poltronova è stata la prima azienda a permettergli di esplorare progetti di ampio respiro. Nel 1966, dopo la mostra-installazione Archizoom e Superarchitettura di Superstudio, Sottsass, insieme a Sergio Cammilli, coinvolge giovani laureati nell'azienda attraverso una strategia di talent scouting che, a posteriori, può essere considerata vincente. All'epoca, questi giovani talenti stavano elaborando curiose visioni utopiche del mondo ed erano ben lontani dall'essere designer affermati o anche solo parte di un'avanguardia definita e accreditata.

Poltrona Mies

La poltrona Mies nasce nel 1969 dall'idea di Archizoom Associati di utilizzare una striscia di para-gomma o gomma d'India come seduta. Il nome sottolinea la somiglianza della struttura con i progetti di Mies van der Rohe, in omaggio al grande maestro scomparso nello stesso anno.

Con il suo rigoroso design geometrico, la poltrona Mies riassume la filosofia degli Archizoom Associati, protagonisti del movimento Radicale Italiano a partire dalla seconda metà degli anni Sessanta.

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Alcuni pezzi di design Poltronova sono diventati iconici, del tutto inalterati dal passare del tempo e ancora ricercati per la loro geniale audacia stilistica. Uno di questi è innegabilmente l'Ultrafragola: come è nata l'idea di creare un pezzo così singolare?

Lo specchio Ultrafragola di Ettore Sottsass Jr. fa parte del più complesso e definito progetto Mobili Grigi, che prevedeva un'intera cameretta composta da diversi pezzi, tutti assolutamente originali. Il Mobili Grigi allestito all'Eurodomus negli anni Settanta era uno spazio poco illuminato da luci al neon che irradiavano i mobili stessi. Si trattava di un progetto altamente sperimentale per l'epoca, realizzato in fibra di vetro, neon e PETG termoformato. Il motivo per cui lo specchio dell'Ultrafragola è l'unico elemento "sopravvissuto" potrebbe far riflettere... Non è difficile immaginare perché un progetto così esistenzialista e metafisico, lontano dalle attuali logiche borghesi del "buon design", non abbia avuto un riscontro positivo da parte del pubblico e della critica dell'epoca. Forse, lo specchio era il pezzo più semplice come oggetto in sé e per sé e per il suo colore "rosa".

L'avventura di Poltronova è iniziata alla fine degli anni Cinquanta in Toscana, una regione che all'epoca non era ancora pronta dal punto di vista del design e della produzione. Oggi, cosa significa la Toscana per voi e, più in generale, per il "Made in Italy"?

Indubbiamente, non è mai stata intenzione dell'azienda disconoscere il DNA artigianale che ha sempre caratterizzato la sua produzione di alta qualità. Vale la pena ricordare che - come Sottsass Jr. ha spesso sottolineato - quando l'azienda è stata fondata si trovava in una zona piuttosto periferica rispetto ai centri più industriali d'Italia, e questo ha contribuito a favorire una libertà di sperimentazione assente altrove (vedi i Mobili Grigi). Detto questo, crediamo che nel 2022 i confini nazionali siano obsoleti, e lo stesso vale, se non di più, per quelli regionali.

Divano Superonda Pois

Caratterizzato da un accattivante motivo a pois magenta, questo divano è un nuovo progetto iconico di Cristina Morozzi, che celebra il 50° anniversario di Superonda, un audace simbolo dell'anti-design concepito per la prima volta nel 1967 dal gruppo radicale fiorentino Archizoom.

Progettato senza una struttura convenzionale, è costituito da un blocco di poliuretano tagliato in due pezzi ondulati che possono essere combinati in diverse configurazioni.

Nel corso degli anni, la spregiudicatezza di Poltronova si è evoluta, e con essa anche la sua produzione. Quali valori sono rimasti inalterati fin dall'inizio e come si sono evolute le tecniche di produzione dei pezzi storici del design?

Il DNA artigianale, cioè il lavoro manuale qualificato, unito a materie prime di altissima qualità, è sempre stato il fondamento dell'azienda. Sebbene la qualità dei prodotti finiti sia migliorata nel corso degli anni, la stretta aderenza all'essenza del progetto originale è sempre stata una questione di principio. Questo perché alcuni processi tecnici e materiali che in passato erano altamente sperimentali, oggi sono molto avanzati. Solo per fare qualche esempio, la schiuma poliuretanica utilizzata per la Superonda all'epoca era appena agli albori del design, mentre oggi è disponibile in varie densità che ne garantiscono efficacemente le prestazioni. Inoltre, le foglie di plexiglas della lampada Sanremo oggi sono tagliate al laser, mentre in passato venivano tagliate a mano. Infine, per l'Ultrafragola, anche se ogni modello è termoformato utilizzando l'unico stampo in alluminio esistente del 1970, è evidente come la tecnica di termoformatura si sia notevolmente evoluta da allora.


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