Chi siamo
 banner

Design Icon: Lina Bo Bardi

Un design libero, avanguardista e moderno caratterizza l'opera e l'architettura dell'icona Lina Bo Bardi. Scoprite la storia di una delle donne architetto più imponenti e influenti del XX secolo: una delle poche donne ad aver lasciato il segno sulla scena dell'architettura moderna.

Il contenuto di questa pagina è stato tradotto automaticamente. Vai al sito in inglese

Ritratto di Lina Bo Bardi. Fotografia di Juan Esteves.
Ritratto di Lina Bo Bardi. Fotografia di Juan Esteves.

Nata come Achillina Bo a Roma e cresciuta nella capitale, si laurea nel 1939 all'Università "La Sapienza" per poi trasferirsi a Milano nel 1940, in uno dei momenti più difficili della storia della città. Grazie alla sua curiosità e alla forza trainante del suo crescente interesse, Bo Bardi si ambienta rapidamente nel fervente background culturale milanese e incontra l'icona indiscussa del design italiano Gio Ponti e il critico d'arte Pietro Maria Bardi, che diventerà poi suo marito. In quegli anni la sua cultura visionaria le vale l'incarico di condirettore di importanti riviste di architettura e design come Domus e Stile, fino a quando nel 1943 fonda una propria rivista: A-Attualità, Architettura, Abitazione, Arte.

Acquista Lina Bo Bardi

La svolta brasiliana. La storia di Lina Bo Bardi è indissolubilmente legata al tema della guerra. Infatti, a causa dei bombardamenti su Milano durante la Seconda Guerra Mondiale, il suo studio fu completamente distrutto. Nonostante le drammatiche circostanze, i coniugi Bo Bardi iniziarono una nuova entusiasmante avventura: Pietro Bardi fu assunto per fondare e dirigere il nuovo Museo d'Arte Moderna di San Paolo, in Brasile, e Lina fu incaricata di progettare la nuova sede dell'istituzione, in Avenida Paulista.

L'architettura e la libertà architettonica sono soprattutto una questione sociale che deve essere vista dall'interno di una struttura politica, non dall'esterno.

Il MASP (Museu de Arte de Sao Paulo) è uno degli edifici più sorprendenti di Lina Bo Bardi, che incarna temi estremamente attuali, mostrando il pensiero visionario di Lina. Lina progettò spazi di sconfinata libertà con accenti colorati, espressione di ribellione alla dittatura militare che stava per imporsi in Brasile. L'architettura di Bo Barsi, emblema del pensiero libero, è stata una delle prime pietre miliari dell'architettura paulista.

MASP - Museu de Arte de Sao Paulo progettato da Lina Bo Bardi
MASP - Museu de Arte de Sao Paulo progettato da Lina Bo Bardi

Un'altra tappa fondamentale per la sua carriera arriva nel 1951, quando completa le sue opere nella "Casa de Vidro", una residenza privata costruita ai margini della foresta tropicale alla periferia di San Paolo: una scatola di vetro modernista, sospesa a mezz'aria e completamente immersa nel paesaggio naturale circostante. In questa occasione, Lina Bo Bardi disegnò uno dei suoi pezzi più famosi fino ad oggi: la Bowl Chair, oggi prodotta da Arper in edizione limitata. La sua struttura e la sua forma sono essenziali, funzionali e flessibili, adatte a integrarsi armoniosamente in qualsiasi ambiente. Questo nuovo approccio progettuale, in cui l'elemento chiave è l'interazione dell'uomo con l'oggetto, rappresentò una vera e propria rivoluzione per gli anni '50.

Casa De Vidro progettata da Lina Bo Bardi. Fotografia di Filippo Bamberghi.
Casa De Vidro progettata da Lina Bo Bardi. Fotografia di Filippo Bamberghi.

Dopo aver fondato, insieme al marito, la rivista Habitat , confermando così il suo profondo interesse per il giornalismo e la critica architettonica, Bo Bardi trascorre gli anni tra il 1958 e il 1964 a Salvador de Bahia. Durante questo periodo, l'architetto assorbe la cultura brasiliana, affermandosi come icona dell'architettura contemporanea locale. Oltre a numerose installazioni scenografiche, Lina progettò tanti edifici, tra cui il MAMB, il Museo d'Arte Popolare, il Teatro Gregorio de Matos e la Casa do Benin e portò a termine il piano di recupero del centro storico della città.

Scopri altri Design Icons

Condividi: