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Design Icon: Gio Ponti

Con una carriera di oltre sessant'anni, Gio Ponti può essere considerato lo sviluppatore dell'architettura moderna e del design industriale moderno in Italia, con un approccio diversificato che spazia dall'architettura al design industriale, dall'arte all'editoria. La sua creatività illimitata è ancora oggi fonte di ispirazione per molti designer in tutto il mondo.

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Gio Ponti, nato a Milano nel 1891, è stato un pioniere dell'architettura e del design del XX secolo. Dopo aver conseguito la laurea al Politecnico di Milano in seguito alla prima guerra mondiale, Ponti si è rapidamente imposto come visionario, fondendo perfettamente arte e industria in tutte le discipline.

I suoi primi lavori con il marchio di ceramiche Richard Ginori hanno rivoluzionato il design industriale, dando il via a una carriera all'insegna dell'innovazione. Nel 1928 è stato co-fondatore della rivista Domus, una piattaforma che per decenni ha influenzato le conversazioni globali sull'architettura e il design.

L'eredità architettonica di Ponti inizia a Milano e raggiunge una scala internazionale con la sua opera più iconica: il Grattacielo Pirelli, completato nel 1958. Collaborando con gli ingegneri Pier Luigi Nervi e Arturo Danusso, Ponti ridefinì il grattacielo come simbolo elegante e moderno dell'ottimismo del dopoguerra.

L'elemento più resistente non è il legno, non è la pietra, non è l'acciaio, non è il vetro. L'elemento più resistente in edilizia è l'arte. Creiamo qualcosa di molto bello.

Nel corso della sua carriera, Ponti ha sfidato le categorizzazioni. Ha disegnato argenteria per Christofle, bicchieri per Venini, la lampada Bilia per FontanaArte e mobili per Poltrona Frau e Singer & Sons. Le sue collaborazioni creative - con personaggi come Piero Fornasetti e Paolo De Poli - dimostrano la sua fede nello scambio interdisciplinare.

Negli anni Sessanta crea i primi hotel di design in Italia, il Parco dei Principi a Sorrento e a Roma, evidenziando la sua estetica matura: geometrica, luminosa e profondamente moderna. Anche negli anni Settanta, Ponti ha continuato a plasmare il panorama del design globale con progetti come il Denver Art Museum e la Cattedrale di Taranto.

Instancabile editore, insegnante e teorico, nel 1975 Ponti ha pubblicato Amate l'architettura, che racchiude la sua ricerca di semplicità, leggerezza e armonia nelle forme. La sua eredità rimane impressa nel tessuto urbano di Milano e nel DNA del design contemporaneo in tutto il mondo.

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