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Micheluzzi Glass presenta Ghiaccio

Ecco le sorelle Elena e Margherita Micheluzzi, nate e cresciute a Venezia come seconda generazione di una famiglia di artisti del vetro. Micheluzzi Glass è sbarcata alla Milano Design Week 2021 per Artemest AQVA, presentando la collezione Ghiaccio: splendidi vasi in vetro di Murano che richiamano lo stato solido dell'acqua, disponibili in esclusiva su Artemest.

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Vi presentiamo Micheluzzi Glass, fondata da Elena e Margherita Micheluzzi, figlie del famoso artista veneziano del vetro Massimo Micheluzzi. Questa azienda vetraria con sede a Venezia offre oggetti per la casa definiti da reinterpretazioni di silhouette in vetro arricchite da accenti ipnotici realizzati con la tecnica del taglio a freddo. Accuratamente soffiati a bocca dai maestri vetrai di Murano, ogni oggetto emana un fascino inconfondibile che si adatta senza sforzo sia a scopi funzionali che decorativi.

La tradizione della lavorazione del vetro si tramanda da generazioni nella famiglia Micheluzzi. Come riuscite a rimanere fedeli ai valori della vostra famiglia e alla vostra identità guardando al futuro?

L'artigianato artistico del vetro è iniziato nella nostra famiglia con nostro padre, ed è un'esperienza diretta con cui siamo cresciuti, guardandolo lavorare e seguendo il suo percorso di artista. Quando in seguito abbiamo deciso di avvicinarci al vetro, è stato sotto la guida di nostro padre. Abbiamo imparato molto da lui e il nostro lavoro è una continuazione del suo - compreso il nostro processo creativo, il nostro approccio alle tecniche, il nostro rapporto con la tradizione muranese, la fornace e il maestro, tutti aspetti che abbiamo ereditato da lui.

Tuttavia, abbiamo anche una forte identità, motivo per cui abbiamo voluto creare le nostre collezioni fin dall'inizio. Anche il modo in cui comunichiamo i nostri prodotti riflette fortemente la nostra personalità e la nostra generazione, combinando la nostra esperienza comune di sorelle e figlie di un artista con le nostre esperienze individuali di lavoro nella moda e nell'arte contemporanea. Senza l'unione di questi elementi, il nostro lavoro non sarebbe quello che è oggi.

Nata come esperienza immersiva, AQVA al Salone del Mobile 2021 è legata al tema dell'acqua e della sua vitalità. L'elemento acqua e la città di Venezia sono una parte essenziale del vostro marchio: quanto sono importanti nel vostro processo creativo?

L'acqua, la laguna, i canali di Venezia sono sicuramente tra le principali fonti di ispirazione del nostro lavoro. L'acqua che circonda Venezia è parte integrante della città e della nostra vita, e di conseguenza del nostro immaginario. I movimenti dell'acqua, le onde, le maree, i giochi di luce, i riflessi: non solo ci ispiriamo a questi ambienti, ma inconsciamente i colori, i motivi e le texture che scegliamo ci ricordano questi ambienti. Per noi sono riferimenti fondamentali che riemergono sempre e non si esauriscono mai...

Riflessione, trasparenza, movimento e fluidità. Questi sono solo alcuni dei concetti chiave delle opere presentate da Artemest all'AQVA. Qual è stata l'idea alla base delle vostre opere per il tema di quest'anno?

Per la mostra AQVA abbiamo presentato i nostri vasi Ghiaccio, una delle nostre creazioni più recenti. Ci sono sembrati perfetti per questa occasione grazie alla loro fisicità. Non solo la loro texture ricorda un blocco di ghiaccio scolpito, ma sembrano davvero catturare l'acqua in uno stato solido. Ancora più interessante è che questo risultato si ottiene con il fuoco e che il vetro è sabbia prima di fondersi... insomma, un ciclo di elementi!

Non solo la loro struttura ricorda un blocco di ghiaccio scolpito, ma sembrano davvero catturare l'acqua allo stato solido. Ancora più interessante è che questo risultato si ottiene con il fuoco, e che il vetro è sabbia prima di fondersi… in breve, un ciclo di elementi!

I vasi Ghiaccio che avete presentato all'edizione di quest'anno della Milano Design Week con Artemest rappresentano perfettamente il vostro marchio. Come avete affrontato il processo creativo?

Le nostre creazioni sono sempre il risultato di una ricerca, ma anche di un dialogo con il maestro del vetro che ci aiuta a realizzarle. Partiamo da un'idea, da una visione, ma ci lasciamo anche guidare dalla saggezza tecnica del maestro che conosce il materiale e sa come modellarlo. Gli oggetti che ne derivano sono il frutto di una collaborazione, anche di un'improvvisazione. Questi vasi sono nati proprio così. Un giorno in fornace abbiamo visto queste scaglie di vetro, i Grazioli, e abbiamo parlato con il maestro di come utilizzarle. Dopo diverse prove abbiamo finalmente creato il vaso che cercavamo. Ma solo sperimentando si arriva al risultato, che non è un progetto preciso, ma un'idea che prende vita solo ed esclusivamente durante la lavorazione stessa.

Le opere prendono vita attraverso una combinazione di texture diverse, che rappresentano lo stato solido dell'acqua. Come è riuscito a ricreare la texture naturale del ghiaccio? Può descriverci il processo di lavorazione dei Grazioli?

I Grazioli, come li chiamiamo a Murano, sono minuscoli frammenti di vetro rotto che avanzano dalla lavorazione del vetro, e quelli trasparenti che usiamo sembrano proprio ghiaccio. Insieme al maestro, abbiamo pensato a un modo per applicarli ai vasi e creare un effetto strutturato, in contrasto con il vetro liscio e lucido del vaso. Questo effetto avviene in fornace ad alte temperature: il vetro appena soffiato per dare forma al vaso viene poi arrotolato e avvolto in questo letto di frammenti di vetro trasparente e riscaldato più volte in modo che i frammenti si fondano sulla sua superficie.

Nonostante i recenti avvenimenti, la Settimana del Design di Milano è tornata in pieno vigore come vetrina della creatività artigianale e del talento. Cosa le è piaciuto vedere durante questa Design Week?

Dopo la pandemia, quando tutto si è fermato, eventi come la Milano Design Week sono finalmente ripartiti con grande entusiasmo. Questa è stata sicuramente l'edizione della rinascita per Milano, dopo un periodo così difficile. Ci è piaciuto vedere molti progetti trasversali tra design, artigianato, arte e moda: tre grandi protagonisti della scena milanese che possono e devono lavorare insieme. Molti progetti toccano anche temi di sostenibilità ambientale, economica e sociale, indubbiamente molto attuali. Al Fuorisalone ci siamo divertiti anche a scoprire luoghi insoliti e fuori dalle rotte milanesi, come Alcova: un format che ha aperto le porte di tre edifici abbandonati di straordinario fascino, ospitando oltre 50 espositori tra designer, artigiani, brand innovativi, gallerie e istituzioni culturali.

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